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Volontarie della Libertà

Descrizione

Il testo descrive come devono essere costituiti e organizzati i gruppi di Volontarie della libertà, sorti per iniziativa dei Gdd e composti di donne che vogliono partecipare attivamente alla lotta contro nazisti e fascisti.
I gruppi di Volontarie della libertà devono essere formati in città, in montagna, in campagna, in ogni fabbrica, in campagna tra le lavoratrici agricole, tra le casalinghe, nelle scuole, e così via; i distaccamenti devono essere composti da una trentina di donne divise in squadre di sette, ognuna con una caposquadra; ogni distaccamento deve avere una comandante, una vicecomandante e una commissaria politica. Una donna del Comitato provinciale dei Gruppi di difesa della donna, con l'aiuto di donne comandanti dei distaccamenti, avrà il compito di dirigere l'azione dei distaccamenti Volontarie della libertà finché essi saranno in numero contenuto; quando questi saranno cresciuti in quantità verrà nominato un comando composto da tre donne (comandante, vice e commissaria politica) con il compito di dirigere e coordinare i diversi distaccamenti della provincia. La responsabile provinciale dei distaccamenti delle Volontarie della libertà dovrà lavorare di concerto con le Squadre di azione patriottica (Sap).
Potranno essere scelte come comandanti e vicecomandanti «donne giovani, coraggiose, serie ed audaci» che abbiano mostrato «incondizionata devozione alla causa della libertà» e che riscuotano «fiducia e prestigio fra le aderenti ai "Gruppi di difesa della donna"». Mentre per il ruolo di commissarie politiche potranno essere scelte «donne che hanno maggiore capacità di esperienza politica, che sanno guidare e svolgere un lavoro di educazione politica fra le volontarie tale da suscitare in esse entusiasmo e ammirazione, disciplina ed iniziativa, comprensione politica, spirito di lotta e di sacrificio».
Le donne già attive all'interno delle formazioni partigiane in funzione di infermiere, medici, informatrici, staffette, combattenti e quelle con compiti militari ausiliari sono da considerarsi Volontarie della libertà e a loro «spetta l'onore di costituire i primi nuclei delle squadre e dei distaccamenti».
Il testo elenca anche i compiti delle Volontarie della libertà: atti di sabotaggio nelle fabbriche che producono per i nazisti; interruzione delle vie di comunicazione; collaborazione con Gap, Sap e brigate partigiane; organizzazione di dimostrazioni e proteste in fabbrica, in strade e piazze per chiedere distribuzioni e aumento di generi alimentari e altri generi razionati, aumenti di paga, aiuti in denaro e viveri; assalto a magazzini e ammassi e distribuzione del contenuto alla popolazione; mobilitazione delle donne sul piano della lotta attiva contro fascisti e nazisti; contrasto alle deportazioni, agli arresti e alle condanne a morte, cercando di impedirli; sostegno alle donne scioperanti; contrapposizione alle donne che si accompagnano con i tedeschi e loro denuncia all'opinione pubblica; preparazione di gruppi di infermiere e di punti di pronto soccorso, preparazione delle squadre di assalto; acquisizione di dimestichezza con le armi leggere come le rivoltelle che le donne si possono procurare attraverso il contatto con le Sap. Nella fase insurrezionale le Volontarie della libertà dovranno occupare le sedi delle organizzazioni femminili fasciste e, in collaborazione con il Fronte della gioventù, occupare le sedi delle altre organizzazioni (sindacati fascisti, Organizzazione dopolavoro) dove dovranno stabilirsi le organizzazioni democratiche del fronte partigiano.
Il testo fa riferimento ai primi distaccamenti sorti in Piemonte e in Emilia e incita le donne di tutto il territorio occupato a costituire altri gruppi e distaccamenti.


Autore Comitato nazionale dei gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti della libertà
Luogo

Tipologia altro - direttive dattiloscritte
Estremi cronologici [00/06/1944-00/08/1944]

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Organizzazione interna
Specifica per soggetti

Note

Si ritiene che si tratti di un documento che dal centro fu diffuso in periferia (anche a Bologna) nell'estate del 1944, poiché un altro documento presente all'interno dello stesso fascicolo in cui si dice che i Gdd hanno dato vita alle Volontarie della Libertà è datato luglio 1944 (v. scheda n. 392 Arruolamenti nelle file delle "Volontarie della Libertà").

Copia dello stesso documento si trova alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'Archivio del Partito comunista italiano, Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna, Manifesti. b. 1, fasc. 3, f. 30 (vedi scheda 393).

Copia dello stesso documento si trova a Ravenna, Fondazione Casa di Oriani, Archivio del Partito comunista, Federazione provinciale di Ravenna, II settore, Guerra liberazione e Pci (1944-1945), contenitore G, cartella b, Gruppi di difesa della donna - Udi - Commissione femminile di partito (v. scheda 783).

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Fondo archivistico Comando unico militare Emilia-Romagna, Corrispondenza
Segnatura b. 2, fasc. 27

Note di provenienza archivistica