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«Noi donne» Edizione Romagnola, supplemento, 1 agosto 1944

Descrizione

Il supplemento si compone di un unico articolo intitolato “Dedicato alle canaglie fasciste del Forlivese" e firmato da La figlia del popolo. Si tratta di una lettera indirizzata ai fascisti per giurare loro vendetta per l'uccisione di 10 partigiani e antifascisti, tra cui un sacerdote, a Pievequinta di Forlì il 26 luglio 1944. La strage è stata ordinata dalle SS del comando di Forlì, ma il testo accusa i fascisti di averne la responsabilità.
L'ultima parte della lettera è rivolta ai fucilati a Pievequinta a cui si giura di continuare la lotta e di ricordarli sempre: «Voi non siete caduti invano, il Vostro martirio, il Vostro supremo sacrificio è d'insegnamento a tutti gli italiani che continuano il combattimento contro il tiranno tedesco ed il suo servo in camicia nera. Non vi dimenticheremo, fratelli, i Vostri nomi saranno scritti a caratteri d'oro sul monumento eretto domani dal nostro popolo, sul luogo del Vostro supplizio onde tramandare alle generazioni future il ricordo del Vostro martirio. Gloria imperitura ai martiri caduti per la libertà e l'onore della nostra Patria».


Autore Gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti della libertà di Forlì.
Luogo Romagna, Forlì

Tipologia altro - periodico
Estremi cronologici 01/08/1944

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Rivendicazioni politiche
Specifica per soggetti

Note

L'edizione romagnola di «Noi donne». Organo di difesa delle donne romagnole fu stampata per volontà del Partito comunista forlivese sotto la responsabilità di Nello Marconi, che curava anche altre testate per conto del partito. Collaboravano all'edizione di «Noi donne» le organizzatrici dei Gdd forlivesi Maria Graffiedi (nata l'8 dicembre 1911 a Forlì, riconosciuta partigiana nella 29ª Gap), Teresa Valmori (nata il 30 ottobre 1904 a Predappio (FC), antifascista, fu più volte minacciata e aggredita dai fascisti e nel 1930 espatriò clandestinamente in Francia. Arrestata dalla polizia francese nel 1940 fu consegnata agli italiani. Operaia a Forlì, organizzò le lotte delle donne nel 1941. Durante la Resistenza fu staffetta del comando della 8ª brigata Garibaldi tra pianura e montagna, riconosciuta partigiana) e Ofelia Garoia (nata a Forlì il 3 gennaio 1909, partigiana dell'8ª brigata Garibaldi, staffetta militare al servizio dell'ufficiale di collegamento del Comando unico militare Emilia-Romagna, dopo la guerra fece parte della Consulta nazionale nel periodo dell'Assemblea costituente). I numeri 1 e 2 di giugno e luglio 1944 furono stampati in 1.500 copie nella tipografia Croppi da Alvaro Bulgarelli, mentre il supplemento fu ciclostilato nella tipografia clandestina del Pci di Forlì a Villa Sisa. Cfr. C. Albonetti, V. Flamigni, R. Maltoni (a cura di), Giornali dell'antifascismo forlivese (1 maggio 1943-9 novembre 1944), presentazione di A. Boldrini, Forlì, Istituto storico della Resistenza di Forlì, 1975, p. 222. Il supplemento è edito ivi, p. 231.

Sulla strage di Pievequinta cfr. R. Mira, Pievequinta Forlì, 26 luglio 1944, in Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia [http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=5542].

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena

Fondo archivistico Fondo Augusto Flamigni, Giornali antifascisti 1943-1944
Segnatura b. 3, Noi donne

Note di provenienza archivistica