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CARE AMICHE

Descrizione

È un volantino dattiloscritto che viene inviato dal Comitato centrale ai gruppi di difesa della donna delle città italiane. In alto a destra a mano riporta il nome di Reggio Emilia. Sono le indicazioni per indire in tutte le città la settimana “Pro Partigiano”. Il volantino rivolge l’appello alle donne chiamandole affettuosamente “care amiche”. La lotta si sta intensificando, i partigiani continuano a combattere affrontando quotidianamente disagi, sacrifici, sofferenze e rinunce e noi come Gruppi di difesa della donna dobbiamo dare un segnale tangibile interessamento per cui li seguiamo e li sosteniamo. È praticamente un volantino sulla falsa riga di quelli più sintetici, prodotti sia dai G.d.D che dal fronte della Gioventù, che saranno distribuiti a largo raggio in tutta la provincia per la raccolta degli aiuti ai partigiani (vedi volantini scheda n. 836 e scheda n. 837)).
Fissato un periodo per la raccolta di viveri, indumenti, medicinali, fondi, ogni comitato dovrà mettersi in contatto e chiedere aiuto e collaborazione con il fronte della Gioventù, tutti partiti antifascisti e chiedere l’appoggio incondizionato del Cln provinciale.
Vengono stabiliti tutta una serie di compiti da svolgere perché l’iniziativa possa avere il maggior successo: dalla produzione e diffusione dei volantini/manifesti, alla raccolta dell’elenco delle cose richieste per il fabbisogno. Lasciate campo libero anche all'iniziativa individuale, perché tutto ciò che arriva è fondamentale per affrontare il duro e rigido inverno che vedrà i nostri partigiani proseguire la lotta in montagna. Mentre promuovete la raccolta dei beni necessari, promuovete negli ambienti nuovi con i quali venite in contatto l’azione dei gruppi di difesa. Alla fine viene richiesta una relazione dell’attività svolta da inviare al comitato centrale.


Autore Gruppi di difesa della donna
Luogo

Tipologia altro - Circolare dattiloscritta
Estremi cronologici

Persone citate

Enti citati

Cln
Fronte della Gioventù


Soggetti
  • Organizzazione interna
  • Attività
Specifica per soggetti

Note

Tenendo conto dei ripetuti appelli ricevuti dal Comando Unico, il Cln Provinciale, nella prima decade di ottobre, studiò il modo di aiutare concretamente le formazioni partigiane della montagna. Pensò di rivolgersi alla popolazione reggiana e lanciò in tutta la provincia dall’11 al 18 ottobre la “Settimana del Partigiano”. Il compito di realizzare l’iniziativa spettava ai patrioti della pianura (particolarmente ai sappisti), ai Gruppi di Difesa della Donna e al Fronte della Gioventù, che dovevano dapprima popolarizzarla, raccogliendo poi presso i cittadini alimenti, vestiario e quant'altro era necessario alla vita delle formazioni. La popolazione rispose in modo generoso e cosciente. Due esempi da soli possono spiegare l’intero successo. Da un opuscolo di Sant'Ilario: (1)“Costante preoccupazione dei combattenti per la libertà era il rifornimento delle brigate partigiane della montagna, le cui schiere diventavano sempre più numerose e quindi sempre più bisognose di armi, viveri, indumenti, medicinali”. La settimana del Partigiano ebbe il più completo successo. Le difficoltà che un simile lavoro di raccolta di casa in casa comportava, non erano poche, se si pensa che le ragazze lavoravano in pieno giorno ed a contatto diretto con più diversi strati della popolazione. Tutte le case di Sant'Ilario furono visitate dalle staffette Leda ed Anna Mazzali, Ioles Gandini, Lidia Greci, in collaborazione con i rappresentanti del Cln. A Bagnolo in una relazione dei Zelina Rossi, Responsabile di zona dei G.d.D scrive: “…a Bagnolo ci fu una raccolta strabiliante: 8 Q.li di frumento, una grande quantità di indumenti e medicinali, L. 15.655.
Oramai nel settembre del 1944 i G.d.D. erano veramente organismi unitari. Erano presenti in tutte le località dal Po' alla pedemontana. Al vertice c’erano Lina Cecchini (democristiana) Malvina Magri (socialista) e Laura Polizzi (comunista)
Dal settembre 1944 l’organizzazione dei G.d.D. si avvalse della tipografia clandestina allestita presso Canolo dal Pci, in quella settimana lavorò a pieno ritmo per ciclostilare i volantini ed i manifesti che furono distribuiti in tutta la provincia.
G. Franzini, Storia della Resistenza Reggiana, a cura di Anpi, ed.Nuova Futurgraf, pp. 212- 337
(1) Atti del convegno “La donna reggiana nella Resistenza”, Reggio Emilia, sala del consiglio provinciale 1965, testimoniane di V. Vallini, Laura Polizzi, pp. 30-31-74


Ente di conservazione Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia

Fondo archivistico Archivi della Resistenza
Segnatura Fondo Zelina Rossi, Busta 11E, Fascicolo n° 1, Stampati

Note di provenienza archivistica

I documenti appartenenti a Zelina Rossi furono nascosti fino alla liberazione dall'autrice stessa. Aveva raccolto molto materiale sia dei Gdd, del Pci, del Cln di Reggio Emilia, che essa si premurò con molta attenzione di conservare . Tutto il materiale fu acquisito dall'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia il 17/01/1968 e versato a Istoreco nel 1997. Appena fu possibile il materiale fu schedato dagli archivisti, dando vita al fondo "Zelina Rossi" ad oggi lì conservato. Comprende 1 busta suddivisa in 11 fascicoli per un totale di 169 carte. Il fondo contiene minute di interventi e di relazioni, materiale sul Soccorso Rosso, schemi di conversazione, materiale per i partigiani, copie di stampati. Alcuni documenti sono dattiloscritti, molti manoscritti. Lo stato di conservazione risulta buono.