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[Manifestino d'invito alla protesta del 13 luglio davanti agli Uffici annonari]
Il manifestino, a stampa, si rivolge alle donne di Modena, alle operaie e alle massaie, alle spose, alle ragazze e alle madri, affinché lottino per evitare il saccheggio e "l'affamamento". Si dice che mancano gli alimenti indispensabili per se stesse e per i propri figli e che tedeschi e fascisti non tengono in conto le sofferenze del popolo italiano, mentre al contrario, con ciò che viene sottratto, proseguono la loro guerra. Si afferma inoltre di sapere che nei magazzini degli ammassi ci sono scorte di alimenti a disposizione dei tedeschi e che in più essi pretendono di ricevere il prossimo raccolto. Le donne sono quindi invitate a recarsi in massa giovedì 13 luglio alle ore 8 davanti agli Uffici annonari per protestare al grido: "Basta con la fame e le privazioni; distribuzione immediata di tutti i generi immagazzinati". In questo modo eviteranno la sofferenza della fame alle loro famiglie e daranno il loro contributo alla lotta che tutto il popolo conduce contro la guerra nazifascista e per ottenere per il Paese indipendenza, benessere e libertà. Il manifestino si chiude con le incitazioni "A morte gli affamatori del popolo. W l'Italia libera ed indipendente" ed è firmato dai Gruppi di difesa della donna per l'assistenza ai combattenti della libertà.
A mano, a corredo del documento, Adamo Pedrazzi riporta l'indicazione: "Manifestino distribuito per l'adunata del 13 luglio 1944".
Secondo Roberta Pinelli, il problema dei viveri nell'estate del 1944 è molto grave, così "la manifestazione del 13 luglio assume un significato politico, tanto che i Notiziari della GNR ne danno notizia in modo preoccupato, e rappresenta uno dei punti più alti di iniziativa dei GDD a Modena (...)". Se Adamo Pedrazzi nella sua Cronaca rende conto di "una vera folla di donne vocianti", la Pinelli riposta che per Arbizzani le partecipanti furono "diverse centinaia".
- Rivendicazioni economiche
- Attività
Bibliografia:
Luigi Arbizzani, Azione operaia, contadina, di massa, vol. III in L'Emilia Romagna nella guerra di Liberazione, Bari, De Donato, 1975;
G. Marangoni, La situazione economica a Modena durante l'occupazione nazifascista (con particolare riguardo al problema alimentare), tesi di laurea discussa presso l'Università di Bologna, Anno Accademico 1968-69;
Franca Pieroni Bortolotti, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia Romagna: 1943-1945, in Atti del Convegno di Bologna del 13-15 maggio 1977, Milano, Vangelista editore, 1978;
Roberta Pinelli, Parole ribelli: i volantini della Resistenza modenese, Carpi, Nuovagrafica, 1995.
Il fondo è stato depositato da Adamo Pedrazzi nel 1986. La documentazione riguarda la raccolta di carte necessarie alla stesura della Cronaca dei fatti avvenuti a Modena tra il 1943 e il 1945: Indici della cronaca (vol. 1), Dattiloscritti della cronaca (voll. 2-4), Manifesti relativi al periodo di occupazione a Modena (voll 5-9), Cartellini nominativi dei caduti militari e civili durante l'occupazione nazifascista di Modena (voll 10-11). Il volume VIII (Manifestini alla macchia – Ordini – Avvisi ecc. durante l'Occupazione Nazi-Fascista di Modena MCMXLIII – MCMXLV) include i fascicoli 4° - Ordini comando Militare Tedesco, 5° - Propaganda Nazi-Fascista e Tedesca, 6° - Federazione Modenese del Partito Comunista Italiano, 7° - I gruppi di difesa delle donne per l'assistenza ai Combattenti della Libertà, 8° - Il Comitato Provinciale Modenese del fronte della Gioventù e 9° - Democrazia Cristiana. Il fondo è consultabile in formato digitale.
Un altro esemplare della Cronaca è conservato presso la Biblioteca civica d'arte e architettura Luigi Poletti di Modena: al suo interno si trova una copia dattiloscritta del manifestino, probabilmente realizzata dopo la Liberazione. A mano riporta la stessa dicitura del manifestino conservato presso l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena.