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[Donne modenesi, la battaglia decisiva infuria]

Descrizione

Il manifestino si rivolge alle donne di Modena, alle fidanzate, spose e madri modenesi annunciando che "la battaglia decisiva infuria nelle nostre città". Si citano le azioni delle formazioni partigiane garibaldine, dei Gap e delle Sap e si incitano le donne a scendere "a fianco di questi gloriosi combattenti", offrendo loro aiuto morale e materiale, tenendo tutte le porte aperte ai Gap in qualsiasi momento e qualsiasi circostanza. Le donne sono inoltre incitate a lottare e dimostrare contro i massacri "di questi eroi" e, nel caso cadano, a strapparli "dalle mani degli aguzzini nazifascisti". Il manifestino si chiude con l'invito a farla finita "con i nostri nazifascisti, con le loro rapine, violazioni, deportazioni e distruzioni" e a organizzarsi nelle Sap e nei Gruppi di difesa della donna e per l'aiuto ai combattenti della libertà. Riporta la data del 4 settembre 1944 ed è firmato da "Il comitato dei Gruppi di difesa della donna". A mano del collezionista riporta l'anno 1944.
Un ritrovamento di "manifestini di carattere sovversivo" come quello qui schedato è segnalato dalla lettera del Questore di Modena al Ministero dell'Interno, Divisione Polizia Politica, del 28/9/1944, prot. 09938. Il ritrovamento sarebbe avvenuto il 23 settembre in "località Saliceta San Giuliano, in comune di Modena, incollati ai pali telegrafici". La lettera afferma inoltre che "Si è provveduto a togliere detti manifestini e se ne unisce uno in copia. Le pronte indagini per la identificazione degli autori di quanto sopra, hanno dato esito negativo."


Autore Il Comitato dei Gruppi di Difesa della Donna
Luogo [s.l. ma Modena]

Tipologia altro - manifestino a stampa
Estremi cronologici 04/09/1944

Persone citate

Enti citati

Brigate Garibaldi
G.A.P.
S.A.P.


Soggetti
  • Rapporto con altre organizzazioni
Specifica per soggetti

Note

Bibliografia:
Laura Conti, La stampa clandestina della Resistenza in una raccolta documentaria, in "Il movimento di liberazione in Italia", n. 58, gennaio-marzo 1960;
Laura Conti (a cura di), La Resistenza in Italia 25 luglio 1943-25 aprile 1945, Milano, Feltrinelli, 1961;
Franca Pieroni Bortolotti, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia Romagna: 1943-1945, in Atti del Convegno di Bologna del 13-15 maggio 1977, Milano, Vangelista editore, 1978;
Roberta Pinelli, Parole ribelli: i volantini della Resistenza modenese, Carpi, Nuovagrafica, 1995;
Unione donne italiane, I gruppi di difesa della donna 1943-1945, Roma, UDI, 1995.


Ente di conservazione Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena

Fondo archivistico Adamo Pedrazzi 1943-1945
Segnatura Aisrmo, fondo Adamo Pedrazzi 1943-1945, fascicolo 3, volume VIII, fascicolo 7°, unità 5

Note di provenienza archivistica

Il fondo è stato depositato da Adamo Pedrazzi nel 1986. La documentazione riguarda la raccolta di carte necessarie alla stesura della Cronaca dei fatti avvenuti a Modena tra il 1943 e il 1945: Indici della cronaca (vol. 1), Dattiloscritti della cronaca (voll. 2-4), Manifesti relativi al periodo di occupazione a Modena (voll 5-9), Cartellini nominativi dei caduti militari e civili durante l'occupazione nazifascista di Modena (voll 10-11). Il volume VIII (Manifestini alla macchia – Ordini – Avvisi ecc. durante l'Occupazione Nazi-Fascista di Modena MCMXLIII – MCMXLV) include i fascicoli 4° - Ordini comando Militare Tedesco, 5° - Propaganda Nazi-Fascista e Tedesca, 6° - Federazione Modenese del Partito Comunista Italiano, 7° - I gruppi di difesa delle donne per l'assistenza ai Combattenti della Libertà, 8° - Il Comitato Provinciale Modenese del fronte della Gioventù e 9° - Democrazia Cristiana. Il fondo è consultabile in formato digitale.
Un altro esemplare della Cronaca è conservato presso la Biblioteca civica d'arte e architettura Luigi Poletti di Modena: al suo interno si trova una copia dattiloscritta del manifestino, probabilmente realizzata dopo la Liberazione. A mano riporta la stessa dicitura del documento conservato presso l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena.
Un'altra copia originale del manifestino è invece conservata presso il Centro documentazione donna di Modena, all'interno del fondo Gina Borellini ed è schedata in questo database con lo stesso titolo.