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Le S.A.P. femminili in linea

Descrizione

Manifestino stampato in rosso che racconta il tentativo di violenza da parte di un tedesco che avrebbe subito una ragazza appartenente ad una Sap femminile. La ragazza, prosegue il racconto, ha reagito strappando di mano la rivoltella all'aggressore e giustiziandolo. L'episodio viene riferito sottolineando che così si difende l'onore degli italiani e dell'Italia e si combatte l'oppressore nazista che non si limita al saccheggio e alla distruzione, ma arriva a violare le donne imputridendo moralmente il Paese.
La seconda parte del manifestino si rivolge alle donne modenesi per invitarle a seguire l'esempio delle giovani organizzate nelle Sap femminili, che combattono per difendere se stesse e le proprie case e per la liberazione della patria. Le donne sono quindi invitate ad organizzarsi nelle Sap femminili, nei Gruppi di difesa della donna e a partecipare alla lotta insieme al popolo che con l'insurrezione armata scaccerà "il nemico nazifascista e conquisterà l'avvenire all'Italia che domani vuole libera e democratica".
È firmato dai Gruppi di difesa della donna e di aiuto ai combattenti per la libertà ed è mancante del luogo e della data. A mano del collezionista è riportato l'anno 1944, indicato anche nell'indice della Cronaca. Riguardo la datazione, Roberta Pinelli precisa che le Sap femminili furono fondate a Modena tra la fine del 1944 e i primi del 1945 e che l'episodio è citato a pagina 4 del numero di dicembre 1944 di "Noi donne", organo clandestino dei Gdd.


Autore I gruppi di difesa della donna e di aiuto ai combattenti per la libertà
Luogo [s.l. ma Modena]

Tipologia altro - manifestino a stampa
Estremi cronologici [01/12/1944-31/12/1944]

Persone citate

Enti citati

S.A.P. femminili


Soggetti
  • Altro (aggiungere specifica)
Specifica per soggetti Invito ad aderire a Sap e Gdd per partecipare alla lotta armata contro il nemico nazifascista

Note

Bibliografia:
Franca Pieroni Bortolotti, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia Romagna: 1943-1945, in Atti del Convegno di Bologna del 13-15 maggio 1977, Milano, Vangelista editore, 1978;
Roberta Pinelli, Parole ribelli: i volantini della Resistenza modenese, Carpi, Nuovagrafica, 1995;
Vittorio Prandini e Maria Lea Cavarra, Tra paesani e compagni. Ricordi di vita e di lotta partigiana, Modena, Coptip, 1979;
Italo Scalambra, La scelta da fare. Dalla clandestinità alla Resistenza nel modenese, Roma, Editori Riuniti, 1983;
Unione donne italiane, I gruppi di difesa della donna 1943-1945, Roma, UDI, 1995;
Ilva Vaccari, Il tempo di decidere. Documenti e testimonianze sui rapporti tra il Clero e la Resistenza. Modena, CIRSEC, 1968.


Ente di conservazione Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena

Fondo archivistico Adamo Pedrazzi 1943-1945
Segnatura Aisrmo, fondo Adamo Pedrazzi 1943-1945, fascicolo 3, volume VIII, fascicolo 7°, unità 7

Note di provenienza archivistica

Il fondo è stato depositato da Adamo Pedrazzi nel 1986. La documentazione riguarda la raccolta di carte necessarie alla stesura della Cronaca dei fatti avvenuti a Modena tra il 1943 e il 1945: Indici della cronaca (vol. 1), Dattiloscritti della cronaca (voll. 2-4), Manifesti relativi al periodo di occupazione a Modena (voll 5-9), Cartellini nominativi dei caduti militari e civili durante l'occupazione nazifascista di Modena (voll 10-11). Il volume VIII (Manifestini alla macchia – Ordini – Avvisi ecc. durante l'Occupazione Nazi-Fascista di Modena MCMXLIII – MCMXLV) include i fascicoli 4° - Ordini comando Militare Tedesco, 5° - Propaganda Nazi-Fascista e Tedesca, 6° - Federazione Modenese del Partito Comunista Italiano, 7° - I gruppi di difesa delle donne per l'assistenza ai Combattenti della Libertà, 8° - Il Comitato Provinciale Modenese del fronte della Gioventù e 9° - Democrazia Cristiana. Il fondo è consultabile in formato digitale.
Un altro esemplare della Cronaca è conservato presso la Biblioteca civica d'arte e architettura Luigi Poletti di Modena: al suo interno si trova una trascrizione dattiloscritta del manifestino, fatta probabilmente dopo la Liberazione. Riporta la stessa dicitura a mano del collezionista per la data e aggiunge "Copia manifestino stampato in rosso".