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L'organizzazione per la difesa - La conquista e i diritti della donna
Il documento si apre con una prima parte dedicata alla conquista del voto e di altri diritti da parte delle donne, descrivendo la situazione nelle "nazioni più progredite". Si spiega che a tali conquiste di "parità all'uomo nel campo giuridico politico" ha contribuito "la partecipazione della donna alla lotta di liberazione della loro Patria, alla lotta per la libertà, per il progresso del loro paese e del loro popolo". "Le donne italiane" prosegue il testo "devono rendersi degne delle donne delle nostre nazioni alleate". Le donne sono quindi invitate a partecipare "con maggiore slancio ed entusiasmo alla lotta in aiuto ai partigiani contro i tedeschi e i fascisti loro servi". Si descrive quindi la lotta di Resistenza condotta dai partigiani che "sono per voi donne i vostri figli, i vostri fratelli, i vostri fidanzati, i vostri padri" e si invitano le donne a prendervi parte in modo che "domani non sarete quelle donne liberate, ma quelle donne che si sono liberate dai fascisti e dai tedeschi". Fare politica difendendo le proprie case, si sostiene ancora nel testo, non è un diritto ma "un dovere sacro-santo". "La politica", prosegue, "è la vita del popolo e voi donne dovete rispondere a chi dice di non occuparvene, che siete più della metà del popolo che per voi politica deve diventare un diritto che poi è il diritto di difendere voi dal male impostoci dal comune nemico". Si spiega in seguito come i partiti del Cln abbiano conosciuto la costituzione dei Comitati di difesa della donna e ve ne siano già di provinciali, comunali e di frazione e come alcune donne facciano parte dei Cln. Tutte le donne che ne fanno parte sono considerate patriottiche partecipanti alla lotta di Liberazione e collaboratrici delle formazioni partigiane. Si elencano poi i compiti dei gruppi e dei comitati di difesa della donna. Il testo si avvia alla conclusione con la descrizione della situazione di bisogno in cui versa la lotta partigiana e l'invito a contribuirvi organizzandosi nei gruppi e comitati di difesa della donna. L'opera delle donne non sarà dimenticata. In chiusura si inneggia ai Comitati della difesa della donna, alle liberatrici d'Italia, all'Italia e ai suoi alleati".
La lettera è riportata in copia conforme dattiloscritta all'interno di una lettera manoscritta inviata al partigiano Ermanno Gorrieri "Claudio" e firmata, per quello che è possibile leggere, "Marino". Si tratta, nell'insieme, di tre pagine scritte sul retro di tessere per il vestiario riportanti il timbro del comune di Prignano.
Nella lettera manoscritta si legge: "Caro Claudio, ti mando questa, è la copia conforme di lettere che sono in circolazione tra le donne di questa zona. Tutta la carta che troverò te la mando. Mandami dei soldi. Non temere io sono sempre sulla breccia / un abbraccio / Marino / Se puoi alla adunata di Marcello per la mia causa prendine parte."
Il documento è mancante della data, ma va rilevato che è conservato in un fascicolo denominato “stampa, aprile-agosto 1944”, indicazione che lascia aperta la questione di una datazione più precisa del documento, così come rimane aperta quella del luogo di produzione, mancandovi indicazioni geografiche.
Claudio [Ermanno Gorrieri]
C.L.N.
formazioni partigiane
- Questione femminile
- Rapporto con altre organizzazioni
Bibliografia:
Unione donne italiane, I gruppi di difesa della donna 1943-1945, Roma, UDI, 1995.
Il fondo, contenente 4 fascicoli, è stato depositato da Ermanno Gorrieri nel 1966 e nel 1967. Si tratta di documenti del Sim (Servizio informazioni militari della Resistenza), carte della Brigata Italia, del Cln di Modena e stampa del periodo compreso tra aprile ed agosto del 1944.
Il fondo è liberamente consultabile nel rispetto della normativa vigente sulla tutela dei dati personali.