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[Manifestino incitante le donne d'Italia a resistere alle deportazioni di lavoratori]

Descrizione

Manifestino a stampa rivolto alle donne d'Italia per incitarle a resistere, con agitazioni e scioperi, alla deportazione di lavoratori e lavoratrici presso officine e uffici tedeschi in Germania. Come esempio significativo, si citano le fermate di lavoro in febbraio e lo sciopero della prima settimana di marzo delle operaie di Vicenza che, protestando a fianco dei lavoratori, ottennero l'annullamento delle liste che i padroni avevano fornito ai tedeschi. L'esempio andrebbe seguito ovunque si dovesse prospettare la possibilità di un reclutamento. Le donne dei piccoli centri, massaie e contadine, sono incitate a superare l'isolamento e trovare l'appoggio di tutta la popolazione, come avvenuto per le manifestazioni di strada in Emilia. Si sottolinea l'esigenza di essere compatte e solidali per salvare se stesse e il Paese.
È firmato dai Gruppi di Difesa delle Donne e per l'assistenza ai combattenti della libertà ed è mancante del luogo e della data.
Secondo Roberta Pinelli l'origine non è modenese. La data non è indicata, ma la copia qui schedata è allegata al notiziario della Gnr di Carpi (MO) del 28 aprile 1944, che riferisce che nella notte tra il 27 e il 28 aprile furono rinvenuti da militari del distaccamento di Soliera [MO], in alcune vie dell'abitato e della campagna, 10 manifestini a stampa a contenuto anti nazista, di cui si allegano due diverse copie. Una copia dello stesso manifestino fu raccolta dal cronista Adamo Pedrazzi, che gli attribuì la data del 16-28/04/1944. Secondo Roberta Pinelli la data può essere valida, dal momento che "il testo fa riferimento agli scioperi del marzo 1944, e in particolare a quello di Vicenza, riguardo al quale le stesse fonti fasciste parlarono di 40.000 scioperanti. Furono in particolare le operaie ad opporsi alle deportazioni, perché spesso il lavoro coatto in Germania, per le donne, significava lasciare i figli da soli, visto che i padri erano al fronte". Luigi Arbizzani lo data invece alla fine del marzo 1944.


Autore I Gruppi di Difesa delle Donne e per l'assistenza ai combattenti della libertà
Luogo

Tipologia altro - manifestino a stampa
Estremi cronologici 16-28/04/1944 (secondo la datazione aggiunta a mano dal cronista Adamo Pedrazzi nella copia da lui conservata); 16/04/1944 (secondo quanto indicato dallo stesso Pedrazzi nell'indice della Cronaca)

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Attività
  • Altro (aggiungere specifica)
Specifica per soggetti Contrasto alla deportazione

Note

Bibliografia:
ANPI Milano - Fondazione G. Feltrinelli, La lotta per la democrazia e la libertà. Antifascismo-Resistenza-Costituzione 1919-1946, Milano, Feltrinelli, 1985;
Luigi Arbizzani, Manifesti, opuscoli e fogli volanti, in Luciano Bergonzini, La Resistenza a Bologna, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1975;
Laura Conti, La stampa clandestina della Resistenza in una raccolta documentaria, in "Il movimento di liberazione in Italia", n. 58, gennaio-marzo 1960;
Laura Conti (a cura di), La Resistenza in Italia 25 luglio 1943-25 aprile 1945, Milano, Feltrinelli, 1961;
Tiziana Garuti, I comitati di Liberazione Nazionale di Modena e del modenese, tesi di laurea discussa presso l'Università di Bologna, Anno Accademico 1974-75;
Franca Pieroni Bortolotti, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia Romagna: 1943-1945, in Atti del Convegno di Bologna del 13-15 maggio 1977, Milano, Vangelista editore, 1978;
Roberta Pinelli, Parole ribelli: i volantini della Resistenza modenese, Carpi, Nuovagrafica, 1995;
Paolo Spriano, Storia del partito comunista italiano. La Resistenza, Togliatti e il partito nuovo, Torino, Einaudi, 1975.

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Archivio di Stato di Modena

Fondo archivistico Gabinetto Prefettura
Segnatura ASMO, fondo Gabinetto Prefettura, b. 733

Note di provenienza archivistica

Il prefetto, in qualità di rappresentante politico del Governo, aveva non solo un ruolo di capo di polizia, ma anche di autorità di controllo nei confronti delle amministrazioni locali, degli istituti di beneficenza, della sanità, della pubblica sicurezza, dell’istruzione pubblica, della viabilità, dell’industria, delle amministrazioni pubbliche, nonché delle condizioni morali ed economiche della popolazione. L’ufficio di Gabinetto si occupava soprattutto delle pratiche riservate, degli affari della segreteria del prefetto, degli affari economici, dei rapporti e delle controversie di lavoro e del controllo sugli enti locali. La documentazione di questo ufficio è dunque costituita da una serie di “Atti” classificati, a seconda dei periodi, secondo titolari diversi, dalle serie dei protocolli e degli indici di protocollo, e da alcune serie che si sono sedimentate nel corso del tempo come serie a sé stanti, ma che risultano in gran parte formate con materiale estrapolato dalla serie “Atti”. Il complesso è pervenuto all’Archivio di Stato di Modena attraverso successivi versamenti nel corso del tempo, presumibilmente già dalla fine del sec. XIX; il primo versamento attestato da documenti è quello del 1947.
Tra il 2010 e il 2012 è stato fatto un intervento di riordino e inventariazione.
Copie originali del manifestino si trovano all'interno della Cronaca dell'occupazione nazifascista di Modena di Adamo Pedrazzi, sia nella copia della Cronaca conservata presso l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena, sia in quella conservata presso la Biblioteca civica d'arte e architettura Luigi Poletti di Modena. Entrambe sono schedate nel presente database, con lo stesso nome. Fotocopie del documento sono conservate presso il Centro documentazione donna di Modena nel fondo Gina Borellini, subfondo Commissione regionale donne e resistenza Regione Emilia Romagna 1974-1980, serie 2 Attività di ricerca, nella busta 17 fascicolo 15 e nella busta 43, fascicoli 53-55.