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[Operaie, massaie, donne tutte, basta con la infame occupazione tedesca]

Descrizione

Il manifestino, a stampa, lamenta da parte di tedeschi e fascisti le ruberie di prodotti alimentari, il massacro dei bambini e dei cari sotto le macerie delle case distrutte, l'invio dei figli a morire nei campi di battaglia, la fucilazione dei giovani che non si sono presentati, i massacri di donne e bambini nei paesi di montagna. Aggiunge che ora si vorrebbe strappare alle donne i mariti e i figli e le donne stesse dalle loro case per deportare tutti in Germania a morire. Tutto ciò per continuare la "infame guerra tedesca". Si invitano quindi le donne a lottare per difendere i figli, i mariti e se stesse: nelle officine reclamando la revoca del provvedimento di deportazione e strappando "dalle mani degli sgherri fascisti gli operai arrestati o deportati", nei paesi e nei villaggi recandosi "in massa al Municipio a reclamare la distruzione delle liste di deportazione". Si invitano infine le donne a non lasciarsi intimidire da minacce e violenza: la loro compattezza e decisione daranno la vittoria. Il manifestino è firmato dal Comitato provinciale di difesa delle donne.
Si tratta di una copia originale allegata alla lettera che il Commissario Prefettizio di Castelfranco Emilia scrive al Capo della Provincia il 25 aprile 1944 indicando come data del ritrovamento la notte tra il 24 e il 25 aprile e come luogo il comune di Castelfranco Emilia e la frazione di Piumazzo. Il ritrovamento è segnalato anche dal Gnr Comando secondo gruppo presidi di Modena del 26 aprile 1944, che riferisce di averne trovate copie incollate alle mura a Vignola e San Cesario sul Panaro nelle prime ore del 25 aprile.


Autore Il comitato provinciale di difesa delle donne
Luogo

Tipologia altro - manifestino a stampa
Estremi cronologici [24-25/04/1944]

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Altro (aggiungere specifica)
Specifica per soggetti Contrasto alla deportazione e all'occupazione tedesca

Note

Bibliografia:
Laura Conti, La stampa clandestina della Resistenza in una raccolta documentaria, in "Il movimento di liberazione in Italia", n. 58, gennaio-marzo 1960;
Laura Conti (a cura di), La Resistenza in Italia 25 luglio 1943-25 aprile 1945, Milano, Feltrinelli, 1961;
Roberta Pinelli, Parole ribelli: i volantini della Resistenza modenese, Carpi, Nuovagrafica, 1995;
Unione donne italiane, I gruppi di difesa della donna 1943-1945, Roma, UDI, 1995.

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Archivio di Stato di Modena

Fondo archivistico Gabinetto Prefettura
Segnatura ASMO, Gabinetto Prefettura, b. 733

Note di provenienza archivistica

Un'altra copia originale del manifestino si trova all'interno della Cronaca dei fatti avvenuti a Modena tra il 1943 e il 1945 scritta da Adamo Pedrazzi e conservata presso l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena. Un altro esemplare della Cronaca è conservato presso la Biblioteca civica d'arte e architettura Luigi Poletti di Modena: la copia del manifestino conservata al suo interno è però una trascrizione dattiloscritta, probabilmente realizzata dopo la Liberazione. Una copia dattiloscritta e coeva del manifestino si trova invece allegata al notiziario della Gnr Comando secondo gruppo presidi di Modena del 26 aprile 1944 conservato, come il manifestino qui schedato, presso l'Archivio di Stato di Modena nel fondo Gabinetto Prefettura, b. 733.
Il prefetto, in qualità di rappresentante politico del Governo, aveva non solo un ruolo di capo di polizia, ma anche di autorità di controllo nei confronti delle amministrazioni locali, degli istituti di beneficenza, della sanità, della pubblica sicurezza, dell’istruzione pubblica, della viabilità, dell’industria, delle amministrazioni pubbliche, nonché delle condizioni morali ed economiche della popolazione. L’ufficio di Gabinetto si occupava soprattutto delle pratiche riservate, degli affari della segreteria del prefetto, degli affari economici, dei rapporti e delle controversie di lavoro e del controllo sugli enti locali. La documentazione di questo ufficio è dunque costituita da una serie di “Atti” classificati, a seconda dei periodi, secondo titolari diversi, dalle serie dei protocolli e degli indici di protocollo, e da alcune serie che si sono sedimentate nel corso del tempo come serie a sé stanti, ma che risultano in gran parte formate con materiale estrapolato dalla serie “Atti”. Il complesso è pervenuto all’Archivio di Stato di Modena attraverso successivi versamenti nel corso del tempo, presumibilmente già dalla fine del sec. XIX; il primo versamento attestato da documenti è quello del 1947.
Tra il 2010 e il 2012 è stato fatto un intervento di riordino e inventariazione.

Una copia dattiloscritta e coeva del manifestino si trova allegata al notiziario della Gnr Comando secondo gruppo presidi di Modena del 26 aprile 1944, conservata sempre presso l'Archivio di Stato di Modena nel fondo Gabinetto Prefettura, b. 733.
Una copia originale del manifestino si trova invece all'interno della Cronaca dei fatti avvenuti a Modena tra il 1943 e il 1945 redatta da Adamo Pedrazzi e conservata presso l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena. E' schedata in questo database con lo stesso nome. Nell'esemplare della Cronaca conservato presso la Biblioteca civica d'arte e architettura Luigi Poletti di Modena si trova invece una trascrizione dattiloscritta del manifestino, probabilmente realizzata dopo la Liberazione.