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Direttive per la collaborazione dei Gruppi di difesa della donna e del Fronte della gioventù

Descrizione

Il testo riguarda la collaborazione tra Gruppi di difesa della donna e Fronte della gioventù attraverso l'ingresso di una donna giovane appartenente al Comitato direttivo provinciale dei Gdd nel Comitato provinciale del Fronte della gioventù.
La collaborazione è necessaria per:
- l'organizzazione di manifestazioni preinsurrezionali e dimostrazioni pubbliche, nelle quali la partecipazione delle donne garantisce la mobilitazione di strati di popolazione più ampi rispetto a quanto si può ottenere con una manifestazione organizzata dal solo Fdg. Inoltre la presenza delle donne alle manifestazioni assicura «una difesa naturale»;
- i compiti di «sabotaggio leggero», come il lancio e lo spargimento di chiodi a tre e quattro punte che possono essere svolti facilmente anche dalle donne;
- per la trasmissione e diffusione di materiale del Fdg tra diverse zone della città o tra città e provincia attraverso le donne dei Gdd che già tengono i collegamenti fra i diversi Gruppi di difesa e tra questi e i partigiani;
- per attività di informazione e vigilanza.
Fronte della gioventù e Gruppi di difesa della donna devono lavorare insieme per portare a termine questi compiti. Per esempio nel caso delle manifestazioni organizzate dal Fdg la donna dei Gdd all'interno del Fronte dovrà informare i Gruppi di difesa della donna e coordinare la preparazione della manifestazione perché vi partecipino insieme giovani e donne, a partire dal lancio comune di volantini firmati da entrambe le organizzazioni. La stessa cosa dovranno fare i giovani del Fdg per manifestazioni organizzate dai Gruppi di difesa che interessino particolarmente le questioni femminili.
La donna dei Gdd avrà poi il compito di «curare l'andamento generale del lavoro femminile» all'interno del Fronte della gioventù per far sì che le donne del Fdg non diano alla loro azione solo un significato in termini di rivendicazione dei giovani, ma che siano a conoscenza anche delle rivendicazioni femminili e partecipino alla lotta delle donne per tali rivendicazioni. Le giovani donne del Fdg dovranno leggere la stampa dei Gruppi di difesa e partecipare ad alcune delle azioni e iniziative tipiche dei Gdd, come corsi infermieristici, attività di ricamo e cucito, assistenza alle famiglie dei partigiani.
Infine la donna dei Gdd inserita nel Fronte della gioventù dovrà adoperarsi affinché «il lavoro dei giovani si sviluppi in modo da attrarre nell'orbita delle organizzazioni antifasciste le giovani donne», vale a dire che il Fronte della gioventù recluti sia uomini che donne giovani e che rivolga le proprie attività (ricreative, sportive, sui luoghi di lavoro o di studio) non solo agli uomini, ma anche alle giovani donne; la componente dei Gdd dovrà verificare che nei diversi comitati e settori del Fronte della gioventù (di strada, di fabbrica, di scuola, di zona) siano presenti e attivi sia maschi che femmine.
La circolare mette in guardia dal rischio che la collaborazione si trasformi in sovrapposizione o peggio nel passaggio di persone dai Gdd al Fronte della gioventù o viceversa. Ripete in più passaggi che chi è organizzato all'interno dei Gdd deve lavorare nei Gdd e, viceversa, chi è organizzato nel Fdg deve lavorare per il Fdg. Le due organizzazioni non si devono indebolire a vicenda, ma restare autonome e collaborare.


Autore Fronte della gioventù; Gruppi di difesa della donna
Luogo

Tipologia altro - circolare dattiloscritta (3 ff)
Estremi cronologici s.d.

Persone citate

Enti citati

Fronte della gioventù
Gruppi di difesa della donna


Soggetti
  • Rapporto con altre organizzazioni
  • Organizzazione interna
  • Attività
Specifica per soggetti

Note

Il documento non è datato e il testo non fornisce particolari indicazioni per una datazione. Il solo riferimento utile è alla «fase, che in diverse province è ormai insurrezionale». Potrebbe trattarsi di un documento della seconda metà del 1944 o del 1945. Non ci sono indicazioni utili alla collocazione geografica del testo. Si tratta forse di una circolare centrale diffusa nelle diverse province e anche a Bologna.

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Fondo archivistico Partito comunista italiano, Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna, Manifesti
Segnatura b. 1, fasc. 3

Note di provenienza archivistica