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Relazione sulle manifestazioni dell'8 marzo 1945 dei gruppi di Difesa della Donna a Reggio Emilia
Trattasi di una velina di 3 pagine dattiloscritta dove l'autrice della relazione, scrive dell'organizzazione presente nella provincia di Reggio Emilia riguardante i Gruppi di Difesa della donna, suddivisi per aree geografiche. Descrive le operazioni svolte sul piano organizzativo in preparazione della giornata dell'8 marzo 1945 con la distribuzione di "Noi Donne", foglio clandestino dei GDD. Elenco delle manifestazioni avvenute durante la "Giornata della donna" nei comuni della provincia, per protestare contro la guerra e la mancanza di cibo. A Reggio città arrivarono 500 donne provenienti dai paesi limitrofi e protestarono davanti alla salina per la distribuzione del sale. Descrive come le donne si attivarono quel giorno nei vari comuni della provincia con manifestazioni, sfilate per le vie del paese, comizi volanti nelle piazze, fiori con il tricolore portati nei luoghi dove furono ammazzati dei patrioti, scioperi brevissimi nelle fabbriche, divelti cartelli stradali per depistare i tedeschi. Complessivamente in tutta la provincia si mobilitarono con dimostrazioni e manifestazioni oltre 2000 donne. Tutte le manifestazioni avvenute quel giorno furono organizzate esclusivamente dai Gruppi di difesa della Donna, dei quali Lucia Bianciotto Scarpone, Piera (1) ne era la responsabile provinciale. Relaziona anche di un rastrellamento avvenuto a Budrio di Correggio (RE) il 15 marzo 1945, dove furono portati degli uomini alle carceri di Correggio; 450 donne si recarono dove erano stati portati gli uomini ed inscenarono una grande manifestazione. Una fu arrestata. Non si arresero tornarono il giorno dopo a protestare, la donna fu liberata e così molti uomini.(2) Il documento è senza data, probabilmente è del dopoguerra nel 1945.
- Attività
- Altro (aggiungere specifica)
(1) Lucia Bianciotto Scarpone, di origine piemontese, quando fu trasferita nel novembre 1944 a Reggio Emilia, dove il Cln le affida la direzione provinciale dei Gdd, non aveva al suo attivo solo la partecipazione alla guerra di Liberazione, iniziata nel settembre del 1943. Ella aveva 11 anni di carcere scontato nelle galere fasciste ed al confino. Anni duri di sofferenze inumane.
Viene ospitata a casa di Ernesto Vezzani, una famiglia di contadini, che abitavano una casa isolata nei Ronchi di S. Prospero di Correggio. La famiglia era composta dalla moglie di Ernesto, dal vecchio padre, e quattro fratelli. Vi rimase dalla fine del 1944 ai primi di maggio del 1945. Con la sua macchina da scrivere componeva circolari e parole d’ordine, ciclostilava i manifestini, ecc. Il materiale che lei produceva veniva poi stampato a casa Pinotti a Canolo di Correggio, sede della tipografia clandestina.
Note: Atti del convegno “La donna reggiana nella Resistenza”, Reggio Emilia, sala del consiglio provinciale 1965, testimonianza di Bianciotto Lucia Scarpone, pp99-100.
A. Paterlini, Partigiane e Patriote della provincia di Reggio Emilia, Ed. Libreria Rinascita 1977, pp.91-92
(2) La manifestazione delle donne continuò anche nei giorni seguenti e riuscirono a liberare tutti gli ostaggi. Siamo alla fase nella quale anche con queste dimostrazioni si sta preparando (anche attraverso un largo movimento organizzativo e di informazione, sempre clandestino) la prova insurrezionale del 13 Aprile, che il Cln affidò ai Gdd, appoggiati dalle formazioni partigiane.
Il grosso del materiale documentario è giunto ad Istoreco negli anni Settanta-Ottanta ed è stato versato all'Istituto dalle Associazioni Partigiane.
Il fondo “Archivi della Resistenza” è il fondo più consistente e ricco dell’Archivio Istoreco. La provenienza è dall'Ufficio storico di Anpi di Reggio Emilia. I documenti sono stati versati all'Istituto storico in varie riprese fino al 1981. Il fondo è stato suddiviso secondo i comandi militari che operavano nella provincia; è costituito da Buste, a loro volta suddivise in fascicoli. Il documento allegato alla scheda è contenuto nella Busta n.2, “Comandi ed Enti Vari”, fascicolo 10 (Gdd Pianura Montagna).