Scheda documento torna alla ricerca

Alle direzioni provinciali dei "Gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti della libertà"

Descrizione

Il testo, rivolto a «Carissime compagne», informa le direzioni provinciali dei Gdd che «il Comitato di Liberazione Nazionale per l’Alta Italia ha riconosciuto i "Gruppi di difesa della donna" come organizzazione unitaria di massa che agisce nel quadro delle proprie direttive, e ha fatto appello a tutti i partiti che lo compongono di chiamare le proprie aderenti a collaborare e ad aderire ai “Gruppi di difesa della donna”. Con questo riconoscimento la nostra organizzazione diviene così la sola organizzazione femminile di lotta contro il nazi-fascismo. Dopo questo riconoscimento nuovi compiti ci si pongono. Il nostro movimento che si è già molto sviluppato in questi ultimi tempi continuerà ad avere sempre più maggior sviluppo per l’immissione di nuove aderenti. Le nostre direzioni, costituite quando eravamo ancora molto deboli, non corrispondono più alle necessità dell’ora.
Occorre rinforzare le nostre Direzioni provinciali, i Comitati di zone e di settori includendo in essi quegli elementi che hanno dato buoni risultati nel dirigere il loro gruppo. Vi è ancora troppa sfiducia, da parte delle nostre dirigenti, verso gli elementi giovani. Sfiducia, quasi sempre, ingiustificata dato il lavoro realizzato da questi elementi. Lavorando maggiormente in posti di direzione e di responsabilità queste ragazze, già piene di entusiasmo, acquisiranno sempre più esperienza, soltanto a condizione e nella misura in cui noi formeremo altri quadri dirigenti, il nostro movimento potrà continuare a progredire. Per una divisione più razionale del lavoro, per attivizzare numerosi elementi e soprattutto per evitare che tutto il lavoro ricada su una o due compagne è consigliabile la costituzione di commissioni di lavoro in ogni ramo di attività, stampa e propaganda, assistenza, organizzazione ecc. Comporranno queste commissioni tre o quattro elementi, delle quali una sarà la responsabile. Le responsabili di queste commissioni formeranno la Segreteria regionale o provinciale.
Certo non si tratta di voler applicare in modo meccanico e formale questa spartizione di lavoro, senza tener conto della reale situazione esistente. Se nei grandi centri, nelle provincie dove la nostra organizzazione è già forte questo si può fare subito, nelle provincie più deboli si deve procedere a seconda delle forze esistenti, ma orientare fin da ora ad organizzare il lavoro in questo senso. Dalle nostre ispezioni nelle diverse regioni e provincie abbiamo potuto constatare che le compagne delle direzioni regionali o provinciali non visitano sufficientemente i nostri “Gruppi”, che a volte rimangono mesi interi senza avere ricevuta una parola od un consiglio dalle compagne dirigenti. Tenendo conto dele necessarie norme cospirative, si dovrà più sovente riunire i comitati di zona o di settore, partecipare a delle riunioni delle dirigenti i “Gruppi” di fabbriche, di contadine, di massaie, ecc; gli stessi gruppi devono riunirsi spesso per discutere, per essere guidati e consigliati. Ciò sarà utile per il migliore funzionamento dei Gruppi e servirà alle dirigenti per conoscere gli elementi migliori e dalla varie discussioni potranno trarre sempre nuove iniziative. La nostra Organizzazione sta prendendo sempre più un largo carattere di organizzazione unitaria di tutte le correnti politiche e religiose antinazifasciste; è perciò necessario includere nelle direzioni dei “Gruppi”, dei settori, delle zone, dei Comitati Provinciali o regionali le rappresentanti di tutte le correnti politiche e religiose che si sono dimostrate attive e disposte a collaborare seriamente».


Autore Comitato nazionale dei Gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti della libertà
Luogo

Tipologia altro - direttive dattiloscritte
Estremi cronologici 25/08/1944

Persone citate

Enti citati

Gdd
Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Clnai)


Soggetti
  • Rapporto con altre organizzazioni
  • Organizzazione interna
Specifica per soggetti

Note

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Fondo archivistico Partito comunista italiano, Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna, Direttive
Segnatura b. 1, fasc. 9

Note di provenienza archivistica