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DIRETTIVE PER IL LAVORO TRA LE MASSE FEMMINILI

Descrizione

Il volantino di 2 pagine descrive la nascita dei vari gruppi di difesa della donna nei principali centri italiani ed il rispettivo programma d'azione per il lavoro da svolgere per la costituzione ed organizzazione dei comitati locali. Ciò è possibile grazie all'iniziativa di compagne comuniste e con la collaborazione di donne di tutti i partiti politici di ogni fede e religione.
Le donne italiane che hanno sempre avversato il fascismo, che della guerra hanno sentito il peso per i lutti, le case distrutte, i sacrifici e le raddoppiate fatiche, non possono rimanere inerti in questo grave momento.
L’invasione hitleriana rende insopportabile una vita già tanto difficile, moltiplica le miserie, minaccia nuove stragi. È alle porte un inverno terribile. Nelle città devastate dalla guerra di Hitler e Mussolini, le case diroccate non hanno riparo, mancano i mezzi per il riscaldamento, i vestiti e le scarpe logore espongono al freddo e alle intemperie. I prezzi salgono vertiginosamente; solo chi può spendere il denaro non guadagnato con il lavoro può procurarsi quanto è indispensabile alla vita. I barbari rubano e devastano, depredano ed uccidono. Non si può cedere. Bisogna lottare per la liberazione. Nella lotta che il popolo italiano conduce per salvarsi dall’estrema rovina, per affrettare la liberazione, per ricostruire il paese esaurito e rovinato dalla guerra fascista, per edificare una società nuova sotto il segno della libertà, dell’amore e del progresso, si schierano, compagne di combattimento, le donne d’Italia. Esse costituiscono i “Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà” I gruppi sono costituiti da ogni ceto sociale, massaie, contadine, operaie, impiegate, intellettuali, insieme lavorano e collaborano per un obiettivo comune. Donne di appartenenze politiche differenti, di ogni fede religiosa, donne senza partito, in ogni fabbrica, quartiere, ufficio, scuola si formano gruppi e operano attivamente.
Diffondono la cultura e la necessità fra le donne della lotta contro tedeschi e fascisti. Nelle fabbriche organizzano i sabotaggi alla produzione, il rifiuto dei viveri e delle provvigioni. Isolano i traditori e i tedeschi; raccolgono denaro, viveri, indumenti; assistono le famiglie dei combattenti e degli internati in Germania; lavorano perché si diffonda una cultura attraverso i libri e le parole, rischiari la via della liberazione, riaffermi il desiderio della lotta, mostrando come un’Italia liberata potrà essere la madre di tutti gli italiani. La situazione delle famiglie italiane minacciate dalla fame, dal freddo e dalle malattie è gravissima. Esse attraverso gli scioperi e le fermate di lavoro vogliono riuscire a strappare condizioni migliori, quali: l’aumento delle razioni alimentari, l’alloggio alle famiglie degli sfollati, riscaldamento e vestito per affrontare il durissimo quarto inverno di guerra, aumento dei salari, locali adeguati e riscaldati per le scuole, le refezioni e scarpe e vestiti per i bimbi. Le donne italiane vogliono un diritto al lavoro dignitoso, che non comprometta la salute, con un salario uguale agli uomini a parità di lavoro, di partecipare all’istruzione professionale, la possibilità di accedere a qualsiasi impiego, di partecipare alla vita sociale, nei sindacati, nelle cooperative, nei corpi elettivi locali e nazionali. Esse riconoscono nel Comitato di liberazione nazionale la forza dirigente dell’azione popolare per l’indipendenza e la libertà contro i tedeschi ed il fascismo e vi aderiscono, pur dichiarando la loro completa indipendenza da ogni partito politico.


Autore Gruppi di difesa della donna
Luogo Reggio Emilia

Tipologia manifesto - Programma d'azione dei Gdd
Estremi cronologici 28/11/1943

Persone citate

Enti citati

Cln


Soggetti
  • Rivendicazioni economiche
  • Rivendicazioni sociali
  • Rivendicazioni politiche
  • Attività
  • Altro (aggiungere specifica)
Specifica per soggetti

Note


Ente di conservazione Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia

Fondo archivistico Archivi della Resistenza - Guerra di Liberazione 2a sezione
Segnatura Comandi ed Enti Vari, Busta 2A, Fascicolo 10 Gdd Pianura e Montagna

Note di provenienza archivistica

Il fondo “Archivi della Resistenza” è il fondo più consistente e ricco dell’Archivio Istoreco. La provenienza è dall'Ufficio storico di Anpi di Reggio Emilia. I documenti sono stati versati all'Istituto storico in varie riprese fino al 1981. Il fondo è stato suddiviso secondo i comandi militari che operavano nella provincia; è costituito da Buste, a loro volta suddivise in fascicoli. il documento allegato alla scheda è contenuto nella Busta n.2, “Comandi ed Enti Vari”, fascicolo 10 (GDD Pianura Montagna)