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L'INSURREZIONE E' PROSSIMA
Trattasi di un appello a tutte le donne. Le organizzate appartenenti ai gruppi devono entrare in tutte le case e coinvolgere più donne possibili. Per il momento dell’insurrezione, in tutti i comuni dobbiamo essere unite, compatte in tutti i comuni e pronte a recepire gli ordini dei dirigenti. Non c’è più tempo da perdere, non possiamo più tentennare, cosa aspettiamo che una parte di noi sia deportata? Solo organizzandosi si forma un blocco imbattibile a fianco dei nostri compagni armati. Dimostriamo lo sdegno verso quei malviventi che ancora ci rovinano. Donne di tutti i gruppi uniamoci e stiamo pronte per l’ora tanto desiderata. Le organizzate è da tempo che hanno dato prova di fedeltà per quel giorno e di essere pronte a tutto. Ricordiamo che chi mancherà tradirà non solo se stessa ma tutto il popolo italiano e l’avvenire dell’Italia. Non dovete mancare. Viva il giorno dell’insurrezione. Viva i patrioti. A morte le belve hitlerofasciste.
- Rivendicazioni politiche
- Attività
- Altro (aggiungere specifica)
Il movimento femminile è maturo, il Cln affida alle donne, appoggiate dalle formazioni partigiane, l'organizzazione della "prova insurrezionale" da effettuarsi nella giornata del 13 aprile 1945. Ebbe come protagoniste migliaia di donne che davanti alle carceri chiedevano la liberazione degli ostaggi politici; davanti agli ammassi del grano e ai municipi volevano la distribuzione dei generi alimentari; ovunque chiedevano la pace. In alcuni comuni, dove partecipò tutta la popolazione (Campagnola, Campegine, Correggio, Fabbrico, Luzzara, Rio Saliceto, San Martino in Rio) furono improvvisati comizi volanti, mentre il Cln provvide a distribuire vari generi alimentari alle popolazioni. In altri comuni i fascisti spararono sulle manifestanti che erano pure numerose. Successe a Reggio Emilia, davanti alla Salina, a Novellara davanti all'ammasso del grano e a Brescello in piazza. Le donne rimaste ferite furono dieci. La partecipazione raggiunse il numero non prevedibile di 16.000 presenze.
Velia Vallini "La donna reggiana nella Resistenza", Atti del convegno , Sala del consiglio provinciale, Reggio Emilia 5 aprile 1965.
Appari, Artioli, Caiti, Gagliani, Spinabelli, Paura non abbiamo, ed. Il Nove, cit. pp.104.
I documenti appartenenti a Zelina Rossi furono nascosti fino alla liberazione dall'autrice stessa. Aveva raccolto molto materiale sia dei Gdd, del Pci, del Cln di Reggio Emilia, che essa si premurò con molta attenzione di conservare . Tutto il materiale fu acquisito dall'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia il 17/01/1968 e versato a Istoreco nel 1997. Appena fu possibile il materiale fu schedato dagli archivisti, dando vita al fondo "Zelina Rossi" ad oggi lì conservato. Comprende 1 busta suddivisa in 11 fascicoli per un totale di 169 carte. Il fondo contiene minute di interventi e di relazioni, materiale sul Soccorso Rosso, schemi di conversazione, materiale per i partigiani, copie di stampati. Alcuni documenti sono dattiloscritti, molti manoscritti. Lo stato di conservazione risulta buono.