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DONNE REGGIANE!
Tutte unite pronte per l’insurrezione. Le truppe amiche alleate e l’esercito russo avanzano su tutti i fronti e stanno per annientare l’esercito tedesco e le milizie fasciste. In Italia gli alleati sono entrati a Rimini e marciano verso Bologna. Pochi giorni ancora poi anche Reggio sarà liberata. Le donne reggiane devono prepararsi all’imminiente lotta che le attende. Con tutte le vostre forze, con tutti i vostri mezzi dovete partecipare alla liberazione della città. I tedeschi ed i fascisti devono imparare a loro spesa a conoscere la forza e la volontà di lotta delle donne italiane.
REGGIANE: unitevi ai “Gruppi di difesa della donna”. Già da mesi donne patriote, lottano e si sacrificano nell'ombra. Unitevi alle vostre sorelle in lotta. A voi l’orgoglio di partecipare attivamente alla liberazione della nostra città.
A morte i Tedeschi ed i fascisti. W l’Italia Libera.
- Rivendicazioni politiche
(1) E' un volantino che invita tutte le donne ad unirsi ai Gruppi di difesa. Siamo nel settembre 1944; alla fine di agosto il Magg. Johnston, capo della missione militare inglese, riferì che gli Alleati stavano per sferrare una forte offensiva sul fronte italiano. I partigiani reggiani con i modenesi e parmensi ricevettero la comunicazione di passare all'azione il 31 di agosto. Era convinzione comune e diffusa che la Valle Padana sarebbe stata presto liberata, essendo iniziato lo sfondamento della linea Gotica (A fine luglio gli Alleati erano alle porte di Firenze, c'era l'inarrestabile offensiva sovietica, lo sfondamento da parte anglo-americano in Francia, e l'attentato a Hitler). Il Comando Garibaldino informò immediatamente tutti i comandi della pianura ed emanò un ordine di operazione a tutte le formazioni dipendenti. Per tutto il mese di settembre ci furono azioni distribuite in quasi tutta la provincia, che videro i Garibaldini con i Gap ed i Sap protagonisti di importanti azioni di attacchi, azioni di disturbo, sabotaggio, cattura dei nemici. Il mese è intensissimo di azioni, che provano duramente gli antifascisti. Verso la fine del mese di settembre la situazione peggiora: le condizioni sanitarie si vanno aggravando, scarseggiano gli indumenti caldi, problemi polmonari e gastroenterici soprattutto in montagna. I partigiani reggiani continuano la loro difficile battaglia contro il nemico con tanto coraggio, anche se le probabilità di una rapida liberazione della provincia erano notevolmente diminuite. Dopo i primi successi, infatti, l’offensiva alleata si andava gradatamente esaurendo. Tutta la popolazione della provincia aveva fino a pochi giorni prima vissuto per lunghe settimane in uno stato di ansiosa aspettativa, dove i partigiani avevano lottato duramente in montagna ed in pianura nell'intento di affrettare il giorno della Liberazione. Fu una Liberazione mancata. Ci vorranno altri 7 durissimi mesi prima che ciò avvenga. Le donne appartenenti ai G.d.D. si mobilitarono in massa in questi lunghi mesi collaborando strenuamente con tutti.
G. Franzini, Storia della Resistenza Reggiana, Anpi Reggio Emilia, pp. da 277-328
I documenti appartenenti a Zelina Rossi furono nascosti fino alla liberazione dall'autrice stessa. Aveva raccolto molto materiale sia dei Gdd, del Pci, del Cln di Reggio Emilia, che essa si premurò con molta attenzione di conservare . Tutto il materiale fu acquisito dall'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia il 17/01/1968 e versato a Istoreco nel 1997. Appena fu possibile il materiale fu schedato dagli archivisti, dando vita al fondo "Zelina Rossi" ad oggi lì conservato. Comprende 1 busta suddivisa in 11 fascicoli per un totale di 169 carte. Il fondo contiene minute di interventi e di relazioni, materiale sul Soccorso Rosso, schemi di conversazione, materiale per i partigiani, copie di stampati. Alcuni documenti sono dattiloscritti, molti manoscritti. Lo stato di conservazione risulta buono.