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LETTERA A MARIA GRAZIA

Descrizione

È una breve lettera molto accorata di Zelina Rossi, Anna che scrive a Maria Grazia.
La lettera esprime l’enorme sdegno per tutto ciò che stanno subendo i partigiani e le loro famiglie da parte della Brigata Nera. Siamo in una fase di forti rappresaglie; i rastrellamenti si intensificano e così pure atti nei confronti di persone sospette. Case bruciate, uomini, donne, vecchi e bambini che subiscono i rastrellamenti e spesso sono inviati con i convogli in Germania. Le definisce “belve” e manifesta la necessità di fare qualcosa di concreto, perché non è più possibile restare a guardare. Bisogna non dimostrare debolezza ma determinazione, perché bisogna fermarli , impedire questi continui crimini. Propone di bruciare a loro volta le case dei fascisti in tutta la provincia ed in tempi brevi. Dà la sua disponibilità per le azioni da intraprendere ed insiste sulla necessità di una forte reazione, prima che questi prendano il sopravvento anche su altre persone.
Si interroga sulla possibilità che la sua proposta non sia considerata dal Gruppo e probabilmente dal Comitato provinciale del Cln con il quale collaboravano, però non sopporta più di vedere simili strazi e che non ci sia giustizia.


Autore Zelina Rossi, Anna
Luogo Provincia di Reggio Emilia

Tipologia lettera manoscritta
Estremi cronologici

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Altro (aggiungere specifica)
Specifica per soggetti

Note

Rossi Zelina, Anna, autrice della lettera, nata a Bagnolo, contadina, partigiana combattente aderente ai Sap e responsabile di alcuni settori dei Gruppi di difesa della donna nei comuni di (Rubiera, San Martino in Rio, Correggio, Budrio, S. Prospero, Bagnolo)
Zelina fu una delle prime donne reggiane ad entrare nel movimento della resistenza contro il fascismo ed il nazismo. Fin dall’inverno del 1943-44, a soli 20 anni , prese parte attiva al lavoro clandestino di propaganda antifascista e di organizzazione del movimento partigiano ed entrò poi a far parte, come dirigente, del Comitato provinciale dei Gruppi di difesa della donna, svolgendo un ruolo attivo particolarmente a Bagnolo, dove allora abitava, e nei comuni limitrofi della “Bassa”. In alcune occasioni svolse delicatissime missioni di collegamento in qualità di staffetta; nel marzo del 1945, su incarico del Cln provinciale, compì un avventuroso viaggio in bicicletta Reggio-Milano e ritornò per portare, in una borsa a doppio fondo, le direttive per l’insurrezione finale del Clnai.
A. Paterlini, Partigiane e Patriote della provincia di Reggio Emilia, Ed. Libreria Rinascita 1977,pp. 444-445-446
Atti del convegno “La donna reggiana nella Resistenza”, Reggio Emilia, sala del consiglio provinciale 1965, testimonianza Zelina Rossi pp. 59-60-61.


Ente di conservazione Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia

Fondo archivistico Archivi Resistenza
Segnatura Busta 11 E - Fascicolo 1 - Fondo Zelina Rossi - schemi di conversazione

Note di provenienza archivistica

I documenti appartenenti a Zelina Rossi furono nascosti fino alla liberazione dall'autrice stessa. Aveva raccolto molto materiale sia dei Gdd, del Pci, del Cln di Reggio Emilia, che essa si premurò con molta attenzione di conservare . Tutto il materiale fu acquisito dall'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia il 17/01/1968 e versato a Istoreco nel 1997. Appena fu possibile il materiale fu schedato dagli archivisti, dando vita al fondo "Zelina Rossi" ad oggi lì conservato. Comprende 1 busta suddivisa in 11 fascicoli per un totale di 169 carte. Il fondo contiene minute di interventi e di relazioni, materiale sul Soccorso Rosso, schemi di conversazione, materiale per i partigiani, copie di stampati. Alcuni documenti sono dattiloscritti, molti manoscritti. Lo stato di conservazione risulta buono.