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CONTADINE

Descrizione

Volantino rivolto a tutte le donne contadine, che ebbero un ruolo fondamentale nella lotta durante la Resistenza; le contadine venivano da esperienze durissime della miseria, che era a lungo prevalsa nelle campagne, soprattutto nelle famiglie bracciantili. Le famiglie della città durante questo inverno hanno sofferto molto ancora oppresse dall'invasore nazifascista. Non c’è di che riscaldarsi, carenza delle distribuzioni di generi alimentari, soppresse le consegne di zucchero e grassi; niente patate e verdure, giorni e giorni senza pane. La popolazione è indebolita e i sanatori si riempiono di giovani ammalati. Le giovani generazioni minacciate e la vita degli Italiani è in pericolo. Nazisti e fascisti requisiscono il cibo ai contadini e lo utilizzano per loro, spesso ingannandoli facendogli credere che poi la distribuiranno alla cittadinanza. Massaie , contadine, nascondete i vostri prodotti frutto del duro lavoro, alle requisizioni ed imposizioni dei fascisti e tedeschi. C’è bisogno di cibo in città per gli operai, i loro bambini che non hanno latte, frutta, arriveranno da voi, accoglietegli e non rifiutategli i prodotti indispensabili per sopravvivere. In questo modo farete un gesto di grande solidarietà nazionale e non permettete ai nazi-fascisti di alimentare la loro guerra.


Autore Gruppi di difesa della donna
Luogo Reggio Emilia e provincia

Tipologia volantino
Estremi cronologici

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Rivendicazioni sociali
  • Altro (aggiungere specifica)
Specifica per soggetti Appello alle contadine

Note

L'occupazione tedesca trovò pronte le famiglie dei contadini alla solidarietà verso i soldati sbandati, i perseguitati politici, i prigionieri alleati braccati dai Tedeschi e dai fascisti. Non era più solo la tradizione che induceva i contadini all'ospitalità su vasta scala. La tradizione non basta a spiegare la loro persistenza nell'opera di solidarietà condotta nonostante i severi divieti e le minacce di dure sanzioni contenute nei bandi tedeschi e fascisti. Nelle famiglie contadine ormai si era radicata la coscienza di agire per un domani più giusto per tutti gli strati sociali, oltre che per la liberazione del Paese dal nazifascismo. (1)
Nel marzo del 1944 avvengono una serie di manifestazioni. La prima avviene durante lo sciopero del 1° di marzo a Montecavolo. Vi partecipano parecchi contadini, la presenza femminile fu notevole. Lo scopo della manifestazione era nel dichiarare il rifiuto dei produttori a consegnare agli ammassi i generi alimentari. Nello scontro con i fascisti i dimostranti subirono molte violenze e molti arresti. Antinea Valeriani fu arrestata. Più tardi rappresenterà i gruppi di difesa della donna nel Cln di Rivalta. (RE)(2)
Le case dei contadini, spesso case di latitanza, furono un continuo ricovero di partigiani italiani e stranieri, e posto di ristoro per quelli di passaggio, che venivano sfamati, vestiti e accompagnati in montagna, e rifugio dei vari rastrellamenti. Le donne contadine ebbero un ruolo fondamentale, rischiando continuamente la loro vita. (testimonianza di Del Sante Bruna, partigiana arrestata, torturata e deportata) (3) Mazzieri Rosina, contadina, arrestata e seviziata. (4)
(1) G. Franzini, Storia della Resistenza Reggiana, a cura di Anpi, ed.Nuova Futurgraf, pp. 29
(2) Atti del convegno “La donna reggiana nella Resistenza”, Reggio Emilia, sala del consiglio provinciale 1965, testimoniane di V. Vallini, pp. 31-
(3) A. Paterlini, Partigiane e Patriote della provincia di Reggio Emilia, Ed. Libreria Rinascita 1977,pp. 202-203
(4) A. Paterlini, Partigiane e Patriote della provincia di Reggio Emilia, Ed. Libreria Rinascita 1977,pp. 324-325-326-327


Ente di conservazione Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia

Fondo archivistico Archivi della Resistenza
Segnatura Fototeca - GDD

Note di provenienza archivistica

Una parte di documenti sono consultabili anche presso la Fototeca dell’Istituto. Sono stati inseriti una serie di documenti contenuti nel fondo “Archivi della Resistenza” che è il fondo più consistente e ricco dell’Archivio Istoreco. La provenienza è dall’Ufficio storico di Anpi di Reggio Emilia. I documenti sono stati versati all’Istituto storico in varie riprese fino al 1981.