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Programma d'azione

Descrizione

Il programma d'azione annuncia la costituzione dei Gruppi di difesa della donna attraverso i quali le donne si schierano nella lotta per la liberazione dell'Italia «per ricostruire il paese esaurito e rovinato dalla guerra fascista, per edificare una società nuova sotto il segno della libertà, dell'amore e del progresso». I Gdd raccolgono donne di ogni ceto sociale, fede religiosa e orientamento politico unite «per il comune bisogno che ci sia pane, pace e libertà, che i migliori figli d'Italia che impugnano le armi contro il nemico siano incoraggiati e assistiti». Il programma elenca le attività che le donne sono chiamate a svolgere (sabotaggio della produzione di guerra nelle fabbriche, isolamento morale del nemico, rifiuto di consegnare i viveri ai magazzini fascisti e tedeschi, raccolta di viveri, denaro, indumenti per i partigiani, raccolta di informazioni, assistenza ai familiari dei partigiani, degli arrestati, dei deportati, «azione violenta contro le spie», scioperi e astensioni dal lavoro, manifestazioni di massa, opposizione alla guerra, al fascismo e all'occupazione per proteggere «la famiglia italiana minacciata dalla fame, dal freddo, dalle malattie, da tutte le conseguenze della guerra e dell'oppressione terroristica»).
I Gdd con la loro azione puntano ad ottenere: «l'aumento delle razioni alimentari oggi insufficienti a garantire il minimo necessario alla vita; l'alloggio alle famiglie degli sfollati e dei sinistrati; il riscaldamento, i vestiti e le scarpe per affrontare il durissimo quarto inverno di guerra; l'aumento dei salari in rapporto all'aumentato costo della vita; ad uguale lavoro uguale salario; i locali necessari per le scuole, il loro riscaldamento e le refezioni, vestiti e le scarpe per i bambini».
Dopo la guerra l'Italia, attraverso «la cultura [...], il libro e la parola» dovrà essere «davvero la madre di tutti gli italiani», «la patria del popolo che la abita, che lavora e che vi costruisce. Il popolo la vuole prospera e pacifica, vuole che vi sia alleviata ogni pena e che vi sia libera ogni gioia». E nell'Italia rinnovata muterà il ruolo della donna nella società. Scrivono i Gdd: «la donna deve vivere e collaborare ad una vita migliore, fatta libera e sicura del suo avvenire» e deve avere il diritto al lavoro, senza essere sottoposta a sforzi tali da pregiudicare la sua salute e quella dei figli; quindi vanno proibiti il lavoro notturno e quello a catena e l'impiego delle donne nei lavori nocivi. La donna deve accedere alla formazione professionale e non essere destinata solo agli impieghi meno qualificati; deve ottenere lo stesso salario dell'uomo a parità di lavoro; le devono essere concessi periodi di ferie e assistenza prima e dopo il parto e deve avere la possibilità di crescere i propri figli, «vederli imparare una professione [e] saperli sicuri del loro avvenire»; le donne devono accedere a qualsiasi impiego nell'insegnamento e in ogni tipo di scuola in base a criteri di merito, «partecipare alla vita sociale, nei sindacati, nelle cooperative, nei corpi elettivi locali e nazionali».
Infine i Gdd riconoscono il Cln come «guida del popolo nella lotta contro i tedeschi e il fascismo e vi aderiscono, pur dichiarando la loro completa indipendenza da ogni partito politico».


Autore Gruppi di difesa della donna e per l'assistenza ai combattenti della libertà
Luogo

Tipologia atti costitutivi
Estremi cronologici 00/11/1943

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Rivendicazioni sociali
  • Rivendicazioni politiche
  • Questione femminile
  • Organizzazione interna
  • Attività
Specifica per soggetti

Note

Si tratta della copia del Programma d'azione dei Gdd (steso a Milano nel novembre 1943) diramata il 28 novembre 1943 dal Partito comunista ai suoi organismi locali, con il titolo «Direttive per il lavoro tra le masse femminili», per portare i comunisti a conoscenza della costituzione dei Gdd e dei loro obiettivi e per orientare il lavoro da svolgere tra le donne nel senso auspicato dal programma dei Gdd. Il Pci dichiara di fare proprio il programma dei Gdd, comprende l'importanza di legare l'azione del partito tra le donne con lo sviluppo dei Gruppi e chiama tutti i membri del partito, e in particolare le donne, a impegnarsi per dare vita a Gruppi di difesa della donna che devono sorgere per iniziativa delle donne comuniste e poi aprirsi alla partecipazioni di donne di diverso orientamento politico. Sulla genesi del programma e sul suo significato cfr. F. Pieroni Bortolotti, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia (1943-1945), Milano Vangelista, 1978, pp. 74 e sgg. e D. Gagliani, Donne, guerra, Resistenza, in Fascismo, Resistenza e costituzione, Corso di formazione politico-culturale, Roma, Anpi, 2012, pp. 69-71.

Lo stesso documento è conservato anche presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna: v. scheda 637.

Il programma d'azione dei Gdd è edito in M. Michetti, M. Ombra, L. Viviani, Gruppi di difesa della donna 1943-1945, Roma, Udi, 1995, pp. 49-50. Rispetto al testo pubblicato il testo rinvenuto in archivio presenta piccole differenze.

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Istituto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena

Fondo archivistico Fondo Augusto Flamigni, Pci - Cln - Cvl Circolari 1943-1944
Segnatura b. 2, fasc. 1g

Note di provenienza archivistica