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DONNE D'ITALIA! ALLE LAVORATRICI
Il fascismo con l’aiuto della protezione tedesca sta cercando di risorgere. Mussolini assoluto capo di questa feroce dittatura con i miserevoli fascisti sono gli unici responsabili dei nostri caduti e dei tremendi sacrifici di ciascun italiano. Il tragico pagliaccio seguito dai soliti insaziabili vampiri e la spudoratezza senza precedenti di ripresentarsi sulla scena politica.
Non ci lasceremo sfruttare! Ciascuno di noi faccia sentire la propria volontà di opposizione ed il proprio disgusto ai fascisti e a quelle donne fasciste che vogliono adescarci con qualche elemosina. Il recente aumento salariale, una delle solite beffe atroci che conosciamo da più di vent’anni. Dobbiamo lottare per raggiungere un salario adeguato al costo della vita.
Donne d’Italia, la bassezza e la sete di sangue dei fascisti non conosce limiti; vogliono reclutare la nostra gioventù per farne carne da cannone per l’odiato tedesco. Difendiamo i nostri figli, i nostri fratelli. Non permettiamo che essi vadano a morire come traditori della Patria. Sosteniamo la loro volontà di non presentarsi alle caserme, aiutandoli a sottrarsi alle persecuzioni e incitandoli a divenire i combattenti della causa dell’indipendenza e della libertà nelle formazioni Partigiane Garibaldine. I migliori figli del popolo già combattono contro i tedeschi ed i fascisti nelle gloriose formazioni partigiane garibaldine. Date tutto il vostro appoggio a questi eroi nazionale che affrontano il duro e rigido inverno. Per loro raccogliamo vettovaglie ed indumenti. Diamo loro asilo ed informazioni dei movimenti del nemico. In questa sacrosanta lotta per l’indipendenza e la libertà, dobbiamo essere al fianco dei nostri uomini e batterci con coraggio. Il comitato femminile per la libertà e l’indipendenza. (1)
- Rivendicazioni economiche
- Rivendicazioni politiche
(1)Il documento ciclostilato non è firmato dai G.d.D. ma dal comitato femminile per la libertà e l’indipendenza d’Italia. Sono gli stessi « Gruppi di Difesa della Donna e per l’assistenza ai Combattenti della libertà » che sono alla testa di queste forze di organizzazione e di lotta femminile.
Le battaglie del popolo lavoratore dal marzo 1943 ad oggi hanno visto le donne, coscienti ed audaci, a fianco dei combattenti per la libertà e l’indipendenza nazionale: negli scioperi e nelle manifestazioni di strada, nelle dimostrazioni e nella lotta armata degli eroici partigiani. Reazione ad una vita compressa in anni di servitù. Le donne in questa lotta contro i tedeschi ed i fascisti non partecipano soltanto alle battaglie del popolo italiano, ma combattono anche la propria battaglia. Contribuendo alla liberazione dell’Italia, noi donne, ci guadagnamo il diritto di partecipare, domani, alla ricostruzione della Patria. Già si hanno le prove di questa trasformazione della donna: essa sta diventando « compagna » dell’uomo, gli è accanto nelle fabbriche, non più umile strumento, ma collaboratrice e stimolo nella lotta. Gli è accanto nei Distaccamenti partigiani, assistendolo, aiutandolo. Gli è accanto nella casa, quando, dopo averlo incitato alla lotta, l’aiuta materialmente, dandogli ogni volta un segno tangibile del suo appoggio, unendosi alle altre donne per partecipare a tutte le battaglie del popolo italiano. In quest’ultimo anno, le donne hanno dimostrato la propria sensibilità, la propria combattività, la propria maturità politica. Combattendo nelle fabbriche per il pane, dimostrando nelle piazze contro i tedeschi e i fascisti, strappando alla morte giovani renitenti e disertori, resistendo fieramente alle persecuzioni che colpiscono i mariti, i figli, le famiglie. Dopo aver predicato per vent'anni alle donne la sottomissione e la bellezza di stare a casa a rammendare le calze, il fascismo si trova di fronte a operaie d’avanguardia, a donne partigiane, a combattenti della nuova Italia. Se le trova dinnanzi trasformate, agguerrite, pronte a tutte le battaglie. Se le trova organizzate assieme a tutto il popolo in proprie formazioni femminili. (2)
Breve sintesi dal numero 1 di Noi Donne del maggio 1944 - dal sito online "Storie dimenticate, i GDD"
Una parte di documenti sono consultabili presso la Fototeca dell’Istituto. Sono stati inseriti una serie di documenti contenuti nel fondo “Archivi della Resistenza” che è il fondo più consistente e ricco dell’Archivio Istoreco. La provenienza è dall’Ufficio storico di Anpi di Reggio Emilia. I documenti sono stati versati all’Istituto storico in varie riprese fino al 1981.