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UN'ALTRA PASQUA DI GUERRA
Si sta avvicinando la Pasqua ma il pensiero delle donne corre ai valorosi combattenti della libertà, che arditamente lottano per la liberazione del nostro Paese. Essi sopportano immensi sacrifici, resistono e sferrano continui attacchi agli invasori ed ai traditori. In questa Pasqua, essi sono più che mai rafforzati ed uniti. Questi patrioti avranno tutti una famiglia che sentirà nei giorni di Pasqua maggiormente la loro assenza. Tocca a noi donne, a noi italiane, alleviare la loro sofferenza. Dobbiamo in quel giorno in ogni casa colpita dalla reazione nazifascista portare un pacco contenente giochi per i loro bimbi, indumenti e generi alimentari per la loro famiglia. Una lettera dove siano espresse parole di conforto e speranza per i loro cari e del denaro. Iniziamo subito la raccolte e ogni donna, ogni uomo, non manche di dare il suo contributo, per aiutare chi già tanto ha dato e continua a dare per la Patria. Sia il giorno di Pasqua il giorno della resurrezione, di tutto il popolo italiano, sia il giorno della riscossa e della vittoria. Molte parti del volantino sono sottolineate per dare più incisività a certe frasi.
- Rivendicazioni economiche
- Rivendicazioni politiche
- Attività
Siamo nella Pasqua del 1945. La situazione economica e alimentare è estremamente precaria. Ai primi di marzo aumenta il prezzo del latte e l’erogazione dell’acqua. Il sale scarseggiava. Le autorità locali tendono a giustificarsi attraverso la stampa da qualsiasi responsabilità. Il fermento aumenta fra le masse femminili. C’erano già state manifestazioni per la giornata internazionale della donna, 8 marzo diffuse in tutta la provincia. (vedi scheda n. 945) . Le incursioni aeree si succedono con frequenza su Reggio e in periferia, provocando anche perdite dolorose fra la popolazione, mentre la lotta armata proseguiva implacabile. I 15 giorni prima di Pasqua la situazione vedeva prevalere i partigiani sia in montagna e in parte della “bassa”, mentre si accentuavano i fermenti tra le masse popolari affamate. Dalla pedemontana al Po avvengono tutta una serie di lotte cruenti, di attacchi che vedono i partigiani impegnati tutti i giorni in scontri, recuperi di munizioni, armi, sabotaggi, combattimenti veri e propri. La risposta da parte dei tedeschi e dei fascisti erano rappresaglie e fucilazioni. La situazione dell’Asse in questi giorni peggiora ulteriormente. L’ultima settimana di marzo le truppe sovietiche iniziano un nuovo balzo in direzione Bratislava-Vienna, mentre in contemporanea gli anglo-americani, lanciano paracadutisti oltre il Reno, come movimento iniziale di una grande offensiva verso l’Elba. La Liberazione sarebbe stata immancabile non appena fosse iniziata l’offensiva alleata sul fronte italiano. I manifesti ed i volantini diffusi in quei particolari giorni rendono pienamente e fedelmente l’atmosfera, fatta di ardenti speranze, di attesa e di entusiasmo per la fine prossima della lotta e per l’avvento di un Paese libero. Per l'occasione i G.d.D. ebbero un notevole lavoro di preparazione dei pacchi, che furono poi consegnati con l'aiuto dei sappisti dell'Intendenza.
(1) G. Franzini, Storia della Resistenza Reggiana, a cura di Anpi, ed.Nuova Futurgraf, pp. 585, 586,590, 591,603, 610
Una parte di documenti sono consultabili presso la Fototeca dell’Istituto. Sono stati inseriti una serie di documenti contenuti nel fondo “Archivi della Resistenza” che è il fondo più consistente e ricco dell’Archivio Istoreco. La provenienza è dall’Ufficio storico di Anpi di Reggio Emilia. I documenti sono stati versati all’Istituto storico in varie riprese fino al 1981.