Scheda documento torna alla ricerca

Intervento della rappresentante dei Gdd alla conferenza dei giovani comunisti

Descrizione

Nel suo intervento la rappresentante dei Gdd parla delle giovani donne comuniste che costituiscono il nucleo più attivo degli organismi di massa come il Fronte della gioventù e i Comitati di agitazione e soprattutto sono la forza trainante nei Gruppi di difesa della donna «ove vi è una netta maggioranza di giovani elementi, queste ragazze sono le più attive, quelle che trascinano all’azione le più anziane e le meno ardite ed è in gran parte all’entusiasmo che esse hanno saputo suscitare che si deve l’esito così soddisfacente delle nostre iniziative [...] sono le promotrici delle manifestazioni, delle agitazioni, degli scioperi e spesso, grazie a loro, si ottengono concessioni economiche e salariali [...] sono le compagne più entusiaste, più capaci ed alle quali ci si rivolge spesso per un aiuto od un consiglio».
Ma le giovani comuniste devono partecipare di più ai Comitati d’agitazione di fabbrica e di categoria (e se non ci sono devono costituirli) e devono partecipare di più ai Cln periferici. Le donne negli organismi di massa devono divenire sempre più numerose e quindi le giovani comuniste hanno il compito di avvicinare e instaurare legami con altre ragazze.
Le giovani comuniste hanno il compito di incentivare il lavoro unitario innanzitutto con le socialiste, che con le comuniste condividono un terreno di base comune e affinità ideologiche, ma devono lavorare insieme anche con le giovani cattoliche cercando di far superare loro i pregiudizi che hanno nei confronti dei comunisti. Essi non sono antireligiosi e non vogliono disgregare le file delle altre organizzazioni, ma solo lavorare insieme per il fine comune della vittoria e di una vita migliore. Le giovani comuniste devono far capire alle giovani cattoliche che è importante manifestare contro la guerra contro le deportazioni, aiutare i partigiani, protestare contro le fucilazioni, assistere le famiglie dei colpiti, lottare contro la fame. Che è importante entrare nei Gdd e nel Fdg.
Le giovani comuniste si devono occupare di far sviluppare l’educazione e la cultura delle giovani donne, organizzando biblioteche e iniziative per contrastare i danni arrecati dal fascismo all’educazione della donna che non è stata davvero partecipe della vita del paese. L'educazione delle ragazze è importante perché saranno le donne di domani, e saranno madri con il compito di educare le nuove generazioni. Inoltre le giovani donne devono prepararsi alla vita politica perché nell’Italia liberata il governo ha deciso di estendere alle donne il diritto di voto. Devono essere preparate a impegnarsi nella ricostruzione, a risolvere problemi che riguardano le donne, a essere dirigenti nella lotta e nel dopoguerra.
Va inoltre incentivato il lavoro militare delle donne e delle giovani all’interno delle formazioni partigiane. Le staffette, le infermiere e le combattenti sono ancora poche.
La rappresentante dei Gdd passa poi ad elencare come deve essere educata una giovane comunista: deve conoscere le basi e i principi del comunismo e per questo vanno organizzati corsi, conferenze, letture collettive, discussioni. «Ancora troppo spesso non si pensa a fare di un elemento femminile, e solo perché è femminile, un quadro dirigente. Si pensa, ingiustamente, che, essendo una buona e brava ragazza debba avere dei limiti alla sua attività. Le giovani che si dimostrano capaci di un buon lavoro politico devono essere adoperate in questo senso, a seconda delle loro possibilità».
La rappresentante dei Gdd conclude che non si ritiene necessario creare un’organizzazione giovanile speciale per le giovani comuniste che restando a far parte delle cellule già costituite possono, però, quando necessario riunirsi in gruppi di studio, cucito, ecc. in cui discutere «tutti quei problemi nei quali è richiesta in special modo l’opera femminile: la penetrazione in tutti quei posti di lavoro dove la maestranza è femminile, l’assistenza alle famiglie dei condannati e perseguitati politici, la corrispondenza con i partigiani, ecc.». Ciò non deve estraniarle dal resto dell’attività di partito, anzi all’interno della cellula comunista giovanile si può sviluppare l’attività più ampia prettamente femminile e creare nelle giovani comuniste la coscienza politica e la conoscenza dei principi necessari a svolgere un buon lavoro di massa.


Autore La rappresentante dei Gdd alla conferenza dei giovani comunisti
Luogo [Italia occupata]

Tipologia altro - intervento a conferenza
Estremi cronologici 20/01/1945

Persone citate

Enti citati


Soggetti
  • Questione femminile
  • Rapporto con altre organizzazioni
  • Organizzazione interna
  • Attività
Specifica per soggetti

Note

Allegato Nessun allegato

Ente di conservazione Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Fondo archivistico Partito comunista italiano, Triumvirato insurrezionale Emilia-Romagna, Direttive
Segnatura b. 3, fasc. 14

Note di provenienza archivistica