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Al comitato nazionale dei Gruppi di difesa della donna e assistenza ai combattenti della libertà
La relazione sui Gdd milanesi parla di «attività notevole» dei Gruppi con progressi nella mobilitazione delle masse femminili «nella lotta per il diritto alla vita» nell’aiuto ai partigiani e contro nazisti e fascisti e per il rafforzamento dell’organizzazione dei Gdd. I Gdd hanno poco più di un anno di vita e hanno ottenuto con la loro attività il rispetto da parte delle altre organizzazioni aderenti al movimento di liberazione nazionale e dei lavoratori nonostante le «diffuse prevenzioni contro l’elemento femminile, da molti ritenuto frivolo, leggero, irresponsabile, ecc.; e col quale era pericoloso lavorare in condizioni di illegalità. L’esperienza ha invece dimostrato che le donne, quando entrano attivamente nella lotta non sono inferiori agli uomini nella combattività, nella segretezza, ecc., anzi, è ormai un fatto riconosciuto dai più irriducibili elementi ostili al movimento femminile che le donne, spesso, superano gli uomini nella combattività, nello spirito di sacrificio, nella resistenza alle torture morali e fisiche, nella difesa dell’organizzazione.»
I Gdd sono cresciuti numericamente e qualitativamente per quanto riguarda la preparazione delle dirigenti e delle aderenti. Nel complesso si è passati da circa 100 Gruppi, con oltre 2200 iscritte e circa 6700 donne collegate, del mese di novembre 1944 a più di 180 Gruppi, con oltre 3300 iscritte e 9800 collegate, del mese di marzo 1945. Si propongono di continuare a crescere per essere degni della simpatia di cui godono «intensificando sempre più la nostra attiva partecipazione alla lotta per la liberazione del nostro paese, per la sua ricostruzione, per l’elevamento materiale e spirituale della donna, per la sua partecipazione attiva alla vita politica e sociale».
Dal punto di vista della composizione dei Gruppi e del comitato provinciale in particolare, a Milano si punta molto sull'apertura a tutte le donne senza distinzioni di partito o religione, sul modello del comitato nazionale e alla collaborazione attiva tra le dirigenti e le aderenti, pur rispettando le necessarie regole cospirative. Il comitato provinciale di Milano è formato da una segreteria (con quattro componenti: una del Partito d'Azione, una del Partito socialista, una del Partito comunista e una del movimento Lavoratori cristiani) dalla commissione stampa (con tre componenti: una socialista, una azionista e una donna senza partito), dalla commissione d'organizzazione (con tre componenti: una azionista, una comunista e una socialista) e dal comitato per l'assistenza a coloro che hanno subito le violenze dei fascisti e dei nazisti (composto da una aderente al movimento dei Lavoratori cristiani, una comunista, una socialista, una azionista). Le aderenti ai Gdd provengono da tutti gli strati sociali: inizialmente la composizione era principalmente operaia, ma ora ci sono massaie, studentesse, intellettuali, insegnanti.
In virtù del riconoscimento ottenuto dai Gdd anche il comitato provinciale milanese è stato riconosciuto dal Cln regionale che ha accettato la partecipazione di una rappresentante dei Gruppi al lavoro e alle riunioni del Comitato di liberazione.
La relazione descrive sommariamente le diverse attività svolte dai Gdd milanesi e i risultati conseguiti. Molte sono state le agitazioni e le proteste sui luoghi di lavoro, gli scioperi e le manifestazioni di piazza. In queste occasioni le donne dei Gdd hanno tenuto comizi e discorsi, hanno esposto le bandiere e le immagini delle vittime dei tedeschi e dei fascisti. Grazie a questa attività le donne hanno ottenuto distribuzioni di viveri e combustibili, miglioramenti sul lavoro, sono riuscite a impedire licenziamenti; altre donne sono entrate a far parte dei Gdd e le rappresentanti dei Gruppi hanno avuto accesso ai Comitati di agitazione e ai Cln di fabbrica o locali. Un lavoro intenso è stato svolto nel campo dell'assistenza ai partigiani e alle loro famiglie con raccolta di medicinali, viveri, indumenti, denaro, giocattoli per i bambini, specialmente in occasione della Settimana e del Natale del partigiano. Le donne dei Gdd hanno scritto lettere ai partigiani e ognuno dei sette settori in cui si articola la rete dei Gruppi milanesi ha assunto il patronato di una o due brigate combattenti. I Gdd organizzano corsi per infermiere e alcune di loro sono attive presso le formazioni partigiane; inoltre in accordo con il comando militare i Gdd organizzano squadre di staffette e portaordini. Molto attivo il settore agitazione e propaganda con tirature notevoli del periodico «Noi donne» (10.000 copie per ogni numero) e di diversi manifestini e volantini stampati in 50.000 esemplari nel caso della Settimana e del Natale del partigiano o della giornata dell'8 marzo, e in migliaia di copie nel caso di altri testi meno significativi. Un opuscolo per la cura dei feriti e il primo soccorso è stato stampato in un migliaio di copie. Buona parte del materiale è prodotto dal comitato provinciale in collaborazione con quello nazionale, ma in alcuni settori i Gruppi elaborano materiali di propaganda propri.
Notevoli difficoltà restano nel campo del reperimento di fondi per la stampa del materiale propagandistico e per sostenere le attività, e per questo il comitato milanese chiede al nazionale che intervenga presso il Cln Alta Italia perché venga attribuito ai Gdd di Milano un finanziamento. Qualche problema sussiste anche nel campo organizzativo e per quanto riguarda il rispetto della clandestinità. Nel complesso però l'organizzazione dei Gdd si sta sviluppando continuamente e intensifica i suoi legami con i partigiani e la lotta di liberazione. Il comitato provinciale conclude dicendo che «questa è e sarà la scuola migliore per le nostre donne per il loro sviluppo politico e sociale».
Cln
Comitati di agitazione
Gdd
Movimento dei Lavoratori cristiani
Partito d'Azione
Partito socialista
Partito comunista
Democrazia Cristiana
Partito liberale
Fronte della gioventù
- Rapporto con altre organizzazioni
- Organizzazione interna
- Attività
Il documento viene inviato in data 21 marzo 1945 dal comitato nazionale ai comitati provinciali e regionali dei Gdd per prenderne visione, forse come esempio di attività.